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Italia e Albania unite nell’ampliare l’offerta didattica universitaria

Bruno Giardina è il Rettore dell’Università Cattolica Nostra Signore del Buon Consiglio (NSBC) di Tirana. In questa intervista a Domus Europa evidenzia il forte legame tra l’Italia e l’Albania anche a livello accademico.


A cura di Gennaro Grimolizzi (http://www.domus-europa.eu/)
Intervista al Professor Bruno Giardina, Rettore dell’Università Cattolica di Tirana
“Fondamentali la conoscenza ed il rispetto reciproco”

Bruno Giardina è il Rettore dell’Università Cattolica Nostra Signore del Buon Consiglio (NSBC) di Tirana. In questa intervista a Domus Europa evidenzia il forte legame tra l’Italia e l’Albania anche a livello accademico. Non poteva essere diversamente per due Paesi che si guardano in faccia e che sono separati solo da poche centinaia di chilometri di mare Adriatico.

Professor Giardina, siete un punto di riferimento per l’offerta didattica e la formazione degli studenti albanesi. Quali sono i progetti per il futuro?
La nostra università ha accordi ufficiali riconosciuti dal MIUR con diverse Università Italiane e precisamente con l’Università di “Roma Tor Vergata” per la Facoltà di Medicina e chirurgia, con l’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari per Farmacia ed Economia e con l’Università degli studi di Firenze per Architettura. In virtù di questi accordi rilasciamo diplomi di laurea doppi o congiunti che hanno valore in Italia e, quindi, in Europa. Nel caso del doppio titolo il riconoscimento è automatico ed immediato. Oltre al percorso didattico canonico per l’ottenimento della laurea nelle varie Facoltà, offriamo percorsi Erasmus con le università di Verona, L’Aquila, Pisa e Cracovia in Polonia. Tirocini professionalizzanti sono disponibili per tutte le facoltà e sono obbligatori per medicina, odontoiatria, scienze infermieristiche e fisioterapia.
L’Università “Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio” ha rafforzato il legame tra Italia ed Albania. Due Paesi dirimpettai che hanno tanti aspetti in comune…
A livello post-laurea offriamo master specifici nelle varie facoltà e anche dottorati (in qualche caso internazionali). Sulla base di accordi ad hoc i master possono essere attuati in collaborazione con altre università oltre a quelle già citate. Il numero maggiore di studenti italiani si registra nella facoltà di medicina e chirurgia. Ciò è ovviamente legato al numero chiuso applicato in Italia. Si deve tener presente che il numero di studenti iscrivibili al primo anno di medicina è determinato dal MIUR e dall’Università Tor Vergata. In altre parole per i giovani italiani che desiderano iscriversi a medicina la UNICNSBC rappresenta una opportunità in più esattamente come l’Università Cattolica italiana ed il Campus Biomedico. Non va sottovalutato l’aspetto economico legato al costo della vita. Vivere a Milano o a Roma da studente fuori sede non è come vivere a Tirana.
Le iscrizioni continuano ad aumentare?
Il numero totale di studenti iscritti all’Università Cattolica Nostra Signora del Buon Consiglio è 2562. Di questi 634 sono italiani. Seicento sono gli studenti italiani iscritti nei vari corsi di laurea della Facoltà di medicina. Mi piace, però, aggiungere qualche curiosità. La maggioranza dei nostri studenti è di religione mussulmana. La nostra è una università di diritto albanese, ma la lingua ufficiale di insegnamento è l’italiano. Ma mi faccia fare anche un’altra riflessione.
Prego, dica pure.
L’ esperienza universitaria presso l’Università NSBC rappresenta un momento importante ed unico nel rapporto tra due popoli, tra due culture, quella italiana e quella albanese. I giovani sono, per loro natura, curiosi, aperti al dialogo, desiderosi di comprendere e di essere compresi. È così che si costruiscono le basi di una vera integrazione, di una integrazione che non sia l’inglobamento di una cultura in un’altra ma che si fondi sulla sinergia, sul rispetto reciproco in modo che nasca una cultura nuova più ricca sia dal punto di vista scientifico che umano. Noi siamo un esempio unico di struttura universitaria in cui gli studenti albanesi ed italiani, i professori italiani e i professori albanesi si incontrano, si mescolano dando origine ad un processo formativo con caratteristiche specifiche, peculiari e difficilmente imitabili. Crediamo fermamente che i corsi di studi, di qualsiasi ordine e grado, ma sicuramente quelli universitari non debbano servire solo a costruire professionalità ma persone, uomini e donne. La nostra vera missione è favorire la conoscenza reciproca, far crescere il rispetto reciproco nella convinzione che al di là della specifica nazionalità, al di là dello specifico credo religioso, al di là delle specifiche differenze culturali quello che conta è il rispetto dei diritti umani, il rispetto dell’altro, di tutto ciò che è altro da se.
La collaborazione con l’Italia ed il resto d’Europa è destinata a rafforzarsi?
Certamente. È in costruzione, i lavori dovrebbero terminare nel prossimo mese di novembre, il policlinico universitario della facoltà di medicina. Il nostro scopo è quello di fornire, con il supporto dei docenti e professionisti italiani, un’assistenza sanitaria di livello europeo. Partiremo con il cosiddetto “Polo donna”, dedicandoci alle patologie oncologiche della donna, come ad esempio senologia. Gli studenti albanesi sono consapevoli delle difficoltà di trovare un inserimento lavorativo in patria e sono quindi disponibili ad andare all’estero. I Paesi più disponibili sono Germania, Inghilterra e Francia.
Com’è la situazione in Albania dopo il sisma di qualche mese fa?
Il terremoto ha provocato non pochi danni. Le scuole e le università hanno chiuso per una decina di giorni. Adesso la situazione si è normalizzata e l’atmosfera è più serena. Certamente le piccole e medie scosse di assestamento sono vissute con grande timore.

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 http://www.domus-europa.eu


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